gli ALTRO gli ALTRO gli ALTRO! visti, fenomenali come del resto i SUPAGONZA. ma loro non hanno bisogno di conferme. non certamente da me. e gli OFFLAGA. febbraio finisce. nebbie caldo / freddo. concerti concerti. in attesa di firenze. in attesa di un posto dove stabilirmi. sarebbe anche ora. uno spazio mio un mio luogo agìto. qualcosa di completamente diverso. per ora accontentatevi di un luogo fagico. o meglio di un nonluogo in un luogo fagico.
ESERCITAZIONE 5 (TUTTO IN UNA STANZA)
eccoli lì. in un modo o nell’altro ci siamo finiti pure noi i programmi erano altri ora qui. ore 3.00 p.m. circa 1° gennaio notte fredda dell’INTERZOO piccolo andito di cemento di un capannone industriale, ex magazzini generali ricavato da una più grande sala. ci dividono dall’essere dentro un pannello da cantiere, un bancone e un pertugio presidiato da una biondiccia che controlla i timbri sugli arti degli appena-e-non-ancora avventori. ci divide dall’essere fuori il sipario di liste di pesante plastica e trasparente passati attraverso il quale siamo fermi. 28 euro sono davvero troppi per le nostre tasche attesa i bassi ci tremano nell’intestino ci dicono le pareti grigie si cerca il modo di entrare ok i cellulari prendono dice NOUVELAIR dentro c’è un po’ di maraia provo a sentirli la gente fa avanti indietro barcollanti smandibolanti freakette spolpe alterno-cagoni nasi-colanti lasciano scie elettriche a 170 bpm. eccoci qui. il PERO la FRA, NOUVELAIR e il TOJO sono capitati all’INTERZOO verso le 3. fermi all’ingresso cercano una soluzione per entrare gratis o al massimo pagando una cifra forfettaria. dentro la nottata è tirata dal mauro repetto dei prodigy in veste di dj, da un gruppo svedese di elettronica e da vari altri dj. non che sia molto allettante ma tant’è. e quella sera ci sta. siamo lì pure noi. NOUVELAIR chiama un’amica che è dentro siamo bloccati dice in entrata zero intenzione di pagare le altre entrate? ILARIA mi ha detto che controlla le altre due porte riporta la conversazione intanto la FRA prova a trattare con la bionda di piantone non vi posso far entrare a meno ma magari alle 3 e mezza facciamo 10. io e il PERO ci guardiamo in giro in cerca di illuminazioni il bancone cui siamo appoggiati è storto come se fossimo dalla parte del barista ha un ripiano a 3/4 dell’altezza s’insinua in TOJO l’idea di saltarlo via non ci vuole niente dice al PERO slancio poggi il piede sul ripiano e salti di là ci guardiamo, la lampadina è inattuabile ma fatico a togliermela dalla testa i neon di fuori entrano con una mantide fasciata in un vestito a strisce orizzontali si dibatte come un annegato tra le alghe di plastica della soglia, ma con più grazia alza il braccio destro non chiude il pugno come smith agita i ricci e si aggrappa al suo sgabello, una bruna rotonda che ha l’aria di chi ha perso la gara degli aperitivi biascica qualcosa rivolta al tavolaccio su cui si chinano altri consumatori di tempo libero per compilare la loro richiesta di tesseramento che poi cedono ad uno dei due incaricati, ricevono la tessera dietro il pagamento di 3 euro la esibiscono alla cassa allungano 25 euro in cambio di un cedolino con un numero stampato che non guarda nessuno lo passano al piantone che lo getta in un cestino sulla sua sinistra e timbra polsi o palmi di mano. il tutto in tre metri. arriva ILARIA con ‘ORSO e GGGIO salutano e niente da fare dalle altre parti è tutto sbarrato NOUVELAIR si intrattiene con loro mi è a lato ma non percepisco che qualche mozzicone di frase qualche risata qualche risposta stizzita mi racconterà poi chiede a ILARIA se ci può prendere qualche birra, va. il PERO si accende, la prova e scarpa il bancone dandogli sempre le spalle. si muove. vengo spostato di poco indietro anch’io TOJO lo guarda e gli sorride a tempo di musica inizio a spingerlo anch’io indietro lasciamo passare un po’ di tempo tra uno scossone e l’altro il fragore lo sentiamo solo noi coperto com’è dal pulsare delle casse e dalla baraonda che si frappone tra noi e quelli di INTERZOO saluto A che non mi riconosce e mi dice fo’ l’albero con la voce nel setto nasale. alle tre e mezza la FRA torna dalla vidimatrice che nicchia e la scarica a quelli al tavolaccio contratta dai vi diamo 40 euro in quattro loro ne vogliono la metà, a persona. irremovibili. torna sconfitta da noi che distiamo due passi di numero e si accorge del PERO e del TOJO che si scavano la galleria dà di gomito a NOUVELAIR ci strizzano l’occhio e ballicchiano torna pure ILARIA con il beveraggio glielo paghiamo NOUVELAIR consumiamo anche fa al piantone io mi guardo i piedi vedo il blocco di cemento che sorregge il pannello verde provo a spingerlo di lato con la gamba facendo perno con la punta del piede. si muove pure quello. aumento i giri un colpo al bancone un colpo al pannello un colpo al bancone due al. non passano dieci minuti oh io passo dico agli altri. è un attimo. sono dentro.
eccoli lì. in un modo o nell’altro ci siamo finiti pure noi i programmi erano altri ora qui. ore 3.00 p.m. circa 1° gennaio notte fredda dell’INTERZOO piccolo andito di cemento di un capannone industriale, ex magazzini generali ricavato da una più grande sala. ci dividono dall’essere dentro un pannello da cantiere, un bancone e un pertugio presidiato da una biondiccia che controlla i timbri sugli arti degli appena-e-non-ancora avventori. ci divide dall’essere fuori il sipario di liste di pesante plastica e trasparente passati attraverso il quale siamo fermi. 28 euro sono davvero troppi per le nostre tasche attesa i bassi ci tremano nell’intestino ci dicono le pareti grigie si cerca il modo di entrare ok i cellulari prendono dice NOUVELAIR dentro c’è un po’ di maraia provo a sentirli la gente fa avanti indietro barcollanti smandibolanti freakette spolpe alterno-cagoni nasi-colanti lasciano scie elettriche a 170 bpm. eccoci qui. il PERO la FRA, NOUVELAIR e il TOJO sono capitati all’INTERZOO verso le 3. fermi all’ingresso cercano una soluzione per entrare gratis o al massimo pagando una cifra forfettaria. dentro la nottata è tirata dal mauro repetto dei prodigy in veste di dj, da un gruppo svedese di elettronica e da vari altri dj. non che sia molto allettante ma tant’è. e quella sera ci sta. siamo lì pure noi. NOUVELAIR chiama un’amica che è dentro siamo bloccati dice in entrata zero intenzione di pagare le altre entrate? ILARIA mi ha detto che controlla le altre due porte riporta la conversazione intanto la FRA prova a trattare con la bionda di piantone non vi posso far entrare a meno ma magari alle 3 e mezza facciamo 10. io e il PERO ci guardiamo in giro in cerca di illuminazioni il bancone cui siamo appoggiati è storto come se fossimo dalla parte del barista ha un ripiano a 3/4 dell’altezza s’insinua in TOJO l’idea di saltarlo via non ci vuole niente dice al PERO slancio poggi il piede sul ripiano e salti di là ci guardiamo, la lampadina è inattuabile ma fatico a togliermela dalla testa i neon di fuori entrano con una mantide fasciata in un vestito a strisce orizzontali si dibatte come un annegato tra le alghe di plastica della soglia, ma con più grazia alza il braccio destro non chiude il pugno come smith agita i ricci e si aggrappa al suo sgabello, una bruna rotonda che ha l’aria di chi ha perso la gara degli aperitivi biascica qualcosa rivolta al tavolaccio su cui si chinano altri consumatori di tempo libero per compilare la loro richiesta di tesseramento che poi cedono ad uno dei due incaricati, ricevono la tessera dietro il pagamento di 3 euro la esibiscono alla cassa allungano 25 euro in cambio di un cedolino con un numero stampato che non guarda nessuno lo passano al piantone che lo getta in un cestino sulla sua sinistra e timbra polsi o palmi di mano. il tutto in tre metri. arriva ILARIA con ‘ORSO e GGGIO salutano e niente da fare dalle altre parti è tutto sbarrato NOUVELAIR si intrattiene con loro mi è a lato ma non percepisco che qualche mozzicone di frase qualche risata qualche risposta stizzita mi racconterà poi chiede a ILARIA se ci può prendere qualche birra, va. il PERO si accende, la prova e scarpa il bancone dandogli sempre le spalle. si muove. vengo spostato di poco indietro anch’io TOJO lo guarda e gli sorride a tempo di musica inizio a spingerlo anch’io indietro lasciamo passare un po’ di tempo tra uno scossone e l’altro il fragore lo sentiamo solo noi coperto com’è dal pulsare delle casse e dalla baraonda che si frappone tra noi e quelli di INTERZOO saluto A che non mi riconosce e mi dice fo’ l’albero con la voce nel setto nasale. alle tre e mezza la FRA torna dalla vidimatrice che nicchia e la scarica a quelli al tavolaccio contratta dai vi diamo 40 euro in quattro loro ne vogliono la metà, a persona. irremovibili. torna sconfitta da noi che distiamo due passi di numero e si accorge del PERO e del TOJO che si scavano la galleria dà di gomito a NOUVELAIR ci strizzano l’occhio e ballicchiano torna pure ILARIA con il beveraggio glielo paghiamo NOUVELAIR consumiamo anche fa al piantone io mi guardo i piedi vedo il blocco di cemento che sorregge il pannello verde provo a spingerlo di lato con la gamba facendo perno con la punta del piede. si muove pure quello. aumento i giri un colpo al bancone un colpo al pannello un colpo al bancone due al. non passano dieci minuti oh io passo dico agli altri. è un attimo. sono dentro.