martedì 15 aprile 2025

e ora qualcosa di completamente originario
capitolo 07
dove finalmente si parla di sport, arrivano i tifosi e inizia la guerra civile

 

fomentati non solo dagli ultras delle curve, trasformatisi in guerrieri sanguinari, spinti semplicemente dall’amore per lo sport

per preparare i giovani a portare le armi, e avrebbe procurato dei buoni e utili soldati, le competizioni sportive contribuivano alla formazione dell’ideale

la ginnastica era stata uno dei crogiuoli dove si era formata la coscienza, e nelle difese, un esercito doveva essere espressione di tutto

l'inizio formale della disintegrazione dello stato, la riproposizione simbolica di una battaglia a tutto campo

i disordini hanno il loro incipit già nelle ore che precedono il fischio d'inizio, i tifosi ospiti fanno a pezzi i seggiolini e cominciano a lanciarli in campo

decidono di farsi giustizia da soli invadendo il terreno di gioco, sono gli stessi giocatori di casa a ribellarsi e a reagire con violenza

perde le staffe e prende a calci due poliziotti, le immagini di quel pomeriggio fanno il giro delle tv di tutta europa

picchia violentemente un poliziotto bosniaco, armati di spranghe e bastoni, è una droga collettiva, se è molto violenta un missile

utilizzano quasi sempre lo sport ai propri fini, va in qualche modo normalizzata, fa il suo ingresso la politica, e la violenza come marchio di riferimento

sosterranno, talvolta facendone attivamente parte, la lotta armata, è il teatro di feroci scontri, il vero e proprio prodromo della guerra civile

giocando un ruolo fondamentale nell'ascesa al potere, la curva è un'importante piattaforma di orientamento del consenso politico

gli scontri si contano sempre più numerosi dentro e fuori gli stadi, quegli atti sono anche la cartina di tornasole

lo stadio è diventato così il luogo in cui si coagulano la rabbia sociale e la frustrazione, di una crescente insofferenza verso la situazione politica

ha capito quanto il calcio possa veicolare il consenso, tramite le curve si può arrivare a sovvertire la situazione, sempre utili e agguerriti difensori

come se essi fossero una vera milizia, imponendo un ordine militare, e naturalmente il culto del loro leader

il calcio sarà il catalizzatore della fine, entrando a passo di marcia, le armi che quella domenica vengono utilizzate non sono soltanto i pugni

svellono sedili e li lanciano in campo, ma anche i sassi, le pietre, le spranghe di ferro e i razzi, un inedito pomeriggio di violenza sugli spalti

reagiscono alle provocazioni con il lancio di pietre, si riversano in campo, perde le staffe e si avventa contro un poliziotto che sta picchiando un tifoso

sferra un calcione al tutore dell’ordine, fa immediatamente il giro del mondo, un nuovo segmento di business

seguono stupri, violenze di ogni tipo, deportazioni in campi di concentramento, esecuzioni sommarie

in uomini disciplinati e motivati a vincere una guerra, se il pallone è una metafora che rende comprensibile e discorsivo il mondo

la prima di una serie di domeniche di sangue, cambia il nome della cittadina ma il risultato è lo stesso, riportate al netto delle verità irraccontabili

l’immagine che si vuol dare è quella di un bravo padre di famiglia, oscillano tra la curva e il fronte, le curve degli stadi sono le prime a fiutare il vento

diventano luogo privilegiato di reclutamento dei gruppi paramilitari, invasero il campo, inseguirono armati di spranghe giocatori e supporters avversari

hanno tagliato l’erba in modo che risultasse visibile una svastica sul terreno di gioco, sono apparse svastiche, sono state disegnate

si presume siano state tracciate nella notte dei festeggiamenti, basta una notte di festeggiamenti, ma anche i maxischermi

non gli darei molto peso, che hanno probabilmente approfittato della confusione generata dai festeggiamenti

perché qualche imbecille arrivi e scriva delle cose, un modo per festeggiare veramente, lanciato agli azzurri sul bus

sulla quale dovrà mimare una parata, perché qualche imbecille arrivi e scriva delle cose, tantomeno se ne sono accorti

giudica un atto di qualche imbecille, sono un atto di qualche imbecille, perché qualche imbecille arrivi e scriva delle cose

i teppisti non si sono limitati però a disegnare il segno, sono state disegnate, teppisti in azione nella notte, i cronisti sul posto

ma i teppisti non si sono limitati a disegnare il segno, l'azione dei vandali, l'azione dei vandali si è concentrata, per i rilievi del caso, da ignoti

si scatenò una guerriglia per le vie, c’è una targa che recita, è necessario fare una pulizia sia fisica, degli stessi

contribuirà in modo decisivo alla radicalizzazione delle rispettive curve, ai sostenitori della squadra che su questo terreno iniziarono la guerra

che la guerra sia iniziata al maksimir, l’immagine diventerà l’emblema del conflitto imminente, il sostegno di un dio degli eserciti

assassini e tifosi part-time, è sempre molto vivo in questo tipo di competizioni, il fronte di Sarajevo si raggiunge in mezza giornata di macchina

il calcio ha la capacità di essere cassa di risonanza per lanciare messaggi semplici, per le prove generali del conflitto

controllare e incanalare per i più diversi scopi la violenza degli energumeni da stadio, e ciò rese lo sport più efficace di qualsiasi altra cosa

sono due piccoli eserciti in formazione, verso le 18 scendono in campo le squadre, sono sul terreno per rispondere alle provocazioni

hanno sassi, pietre, spranghe di ferro, razzi, l’acido per sciogliere le barre di sicurezza, al posto delle spranghe hanno i fucili

fanno a piedi il percorso fino allo stadio, con una ginocchiata gli frattura la mascella, la manifestazione alimenta il nazionalismo

perché quelli divellono i seggiolini e li gettano a uno a uno sui calciatori, siamo in undici contro ventimila

scavalcano le tribune, la polizia usa manganelli e gas lacrimogeni, si avventa correndo verso un agente

ripresa dalla televisione e trasmessa in tutto il mondo, qualcuno si illude coi piedi di poter rovesciare l’inerzia degli eventi

facendo bene il mio mestiere posso essere utile come chi combatte al fronte, fanno i pendolari tra fronte e stadio

è una metafora bellica talmente chiara che gli esagitati sugli spalti raddoppiano gli sforzi per mostrare il loro lato più cattivo

troppo difficile prendere atto che un pallone ha spalancato i cancelli dell’abisso, è caduta la maschera, le scaramucce sono diventate battaglie

è anzitutto una guerra contro i civili, distrutta da una guerra inutile, il lessico sportivo continua a valorizzare in modo parossistico le imprese dei nostri

gli stadi e i giovani sportivi si trasformano, e il confronto stereotipato tra il genio calcistico, a falange militarizzata

presentarono la guerra come difensiva, la presentarono come una minaccia proveniente dall’esterno, o un viso orribilmente deturpato da una ferita

in uno dei contesti di massima persistenza e di massima valorizzazione dell'identità nazionale, in quanto mezzo per inculcare sentimenti nazionali

fu anche colmato dallo sport, si era naturalmente rafforzato con la guerra, contribuì anche a che si buttassero a capofitto nel massacro generale

lo sport come spettacolo di massa fu trasformato e trasferito in un'interminabile serie di contesti gladiatori

cosa oggi entrata a far parte della vita quotidiana a livello planetario, diventavano un simbolo dell'unità nazionale

aveva svolto un'importante funzione nei conflitti territoriali internazionali, tra persone e squadre che simboleggiavano stati-nazione

rafforzavano il senso della comune appartenenza, che costituivano un'ottima valvola di sfogo delle tensioni tra i gruppi

nello stesso momento in cui apprese loro a rivendicare tali diritti, si stemperavano in pseudoscontri di tipo simbolico

grazie all'istituzionalizzazione di contesti regolati, il genocidio spesso si basa su narrazioni, lo sport diventò espressione della lotta nazionale

gli atleti diventarono l’espressione per eccellenza delle loro comunità frutto d’immaginazione, sono caratterizzate da intensità negli attacchi

almeno nell’ambito dei maschi, tentativi di erigere delle barricate a difesa dagli assalti del mondo moderno

era diventata una sorta di rito quotidiano, specie quella maschile, è accompagnato da conflitti e violenze, che affollano i cimiteri della storia

ora sublimano le loro energie aggressive in lotte per la supremazia sul campo da gioco, si realizza sempre in modo brutale

gran parte di questi massacri sono stati perpetrati in nome della nazione, erano deitticamente al centro del campo da tennis

il parallelo tra sport e guerra appare ovvio, vi sono sempre delle pagine sportive e non vengono mai lasciate vuote

sono lette per diletto prevalentemente dagli uomini, come prove generali banali per i momenti straordinari in cui esplode la crisi

le pagine sportive sono le pagine degli uomini, è un territorio prevalentemente maschile, da coloro che sono disposti a produrre armi

gli uomini apprendono delle gesta compiute in battaglia da altri uomini, che sia una riproduzione della guerra in forma benigna

potevano identificarsi con una nazione simboleggiata da giovani, non si potevano vincere nemmeno nella sconfitta

che eccellevano in qualcosa che tutti gli uomini avrebbero desiderato saper fare, nella sua forma estrema la sconfitta si traduceva nell’annientamento

una comunità di milioni di individui frutto dell’immaginazione sembra più reale sotto forma di undici persone con nome e cognome

questa competizione tra gruppi riguarda l’accesso o il controllo di posti nell’ambito della macchina dello stato

non si trattava di uno scontro tra pari, la spesa pubblica nel settore difesa è il doppio della spesa per l'istruzione

sembrano essere reazioni dettate dalla debolezza e dalla paura, attraverso il meccanismo della rimozione degli aspetti più repulsivi

fu riconosciuto alla ginnastica il compito di addestrare i combattenti, come i violenti restauratori dell’ordine

l'uniforme obbligatoria dei ginnasti aveva in parte proprio lo scopo di cancellare ogni distinzione, come un surrogato della guerra

l’opinione pubblica viene sapientemente preparata al conflitto, sembra quasi il trionfo del marketing applicato alle gesta belliche

non si può far vedere un corpo dilaniato da una bomba, non furono i soli a scomparire nel bagno di sangue della riconquista

il sollievo alle sofferenze è chiesto e affidato a quella stessa ideologia in nome della quale tali sofferenze si sono prodotte

è la sistematica negazione degli aspetti più truci e aberranti della guerra, serve a ricordare la centralità della violenza

dimenticano la violenza che le ha fatte nascere, dichiareranno di essere quelli che si difendono, tutti sostengono di agire per difendersi

di fare la guerra per necessità più che per scelta, qui si trattava di una pantomima parallela alla guerra

ha inscenato un’epica carica di cavalleria fino all’ultimo respiro, come se non vi fossero vasti eserciti intenti a fare manovre

non esiste il terzo mondo per quanto concerne le armi, come avessero conquistato un combattuto secondo posto

durò quasi vent’anni e devastò l’italia in modo assai più profondo, intentionally used sports to increase support for the italian war machine

experienced a significant spike in aggression, increase state aggression by about two-fifth, when the drone goes close to the ground

flew a small drone into the stadium, often describe games in military terminology and compare wins and losses to past battles

in trasferta si espugna il campo nemico, il bomber spara una fucilata, una squadra cinge d’assedio l’area avversaria, va all’assalto

echeggiano il linguaggio della guerra, comprese quelle che echeggiano la guerra, la guerra è percepita nei termini di qualcosa di più familiare

di frequente sono impiegate metafore relative alle armi, fanno spesso ricorso a metafore sportive, né lo sport è confinato alle pagine sportive

può fornire i modelli simbolici per la percezione della guerra, la quale combatte contro degli stranieri per il proprio onore

only warfare feeds imagination, as war minus the shooting, because it was prefaced by a substantial amount of soccer violence

per sostenere una guerra in nome della nazione, è una lotta per il monopolio degli strumenti della violenza, doveva essere violentemente espunta

vengono dispiegati per sostenere questi interessi, è ottimistico credere che questi immensi arsenali resteranno inutilizzati

consider a battle in the croatian soccer stadium to mark the unofficial beginning of war

giovedì 6 marzo 2025

tautologia n° 23

 

c’è una situazione di tensione, c’è una situazione di conflitto, che è un conflitto, c’è un’escalation di questo conflitto, ci sono interessi divergenti, collidono, c’è una concorrenza, c’è chi la vuole, chi la vuole sono le persone che la alimentano, alimentarla significa che ci sono delle persone che ci investono, le persone che ci investono sono persone, che investono sul conflitto, che lo allargano, lo alimentano, vogliono l’allargamento del conflitto, producono una degenerazione del conflitto, lo vogliono armato, amano il conflitto armato, producono gli strumenti del conflitto armato, gli strumenti del conflitto armato sono le armi, gli strumenti del conflitto armato sono anche l’esercito, che è armato con gli strumenti del conflitto armato che sono le armi, che hanno la forma di un pene, le armi sono erette come un pene, sono prodotte per penetrare, penetrano nelle persone, tagliano, lacerano, esplodono, si frammentano, amputano, bruciano, penetrano nelle persone nella situazione del conflitto armato, è una situazione, c’è questa situazione di conflitto armato, la situazione di conflitto armato è la guerra, che è una situazione di conflitto armato che penetra nelle persone, la guerra penetra nelle persone sotto forma di armi che penetrano, tagliano, lacerano, penetra nelle parti del corpo, le disassembla, penetra anche nella testa delle persone che vogliono la guerra, perché la guerra è una cosa, una cosa che sta tra le persone, una cosa che è un discorso di guerra, è un discorso di guerra che penetra nelle persone, un discorso di guerra è composto da un lessico, che è un lessico di guerra, che è un insieme di parole che significano la guerra, delle parole a forma di pene, che penetrano nelle persone, perché la guerra è composta di parti, ha delle parti, le parti sono le battaglie, gli eserciti, i soldati, le armi, i discorsi, le vittime, perché la guerra è fatta di vittime, perché le vittime sono le persone che perdono la casa, perdono parti del corpo, perdono la vita, hanno perso, significa che qualcun altro ha vinto:

domenica 27 ottobre 2024

tautologia n° 17 (verità e giustizia per Moussa)

 perché sono molte le cose che possono essere perse, perché le cose si dispongono su vari piani di assenza e di presenza, perché le cose possono essere poggiate su vari piani, perché cadono, perché sono molte le cose che cadono, e cadendo cambiano piano, cadendo passano dalla presenza all’assenza o viceversa, quindi si posano, se si posano su un piano di assenza si dicono cose perse, se si posano su un piano di presenza si dicono cose trovate, si dicono cose ritrovate se precedentemente erano poggiate su di un piano di assenza, perché tra le molte cose che cadono ci sono i documenti, i documenti sono delle cose, sono delle cose che identificano qualcuno, qualcuno viene identificato dai documenti all’interno di una relazione asimmetrica, perché i documenti rappresentano una relazione asimmetrica, perché è una specifica modalità con cui le persone si relazionano tra di loro, perché è una relazione sociale, e questa relazione è lo stato, che è ciò che è istituito, che è una serie di ingranaggi, che gli ingranaggi sono una relazione, che è un rapporto di potere, che è una relazione rappresentata dai documenti, perché i documenti sono dei discorsi, i documenti sono delle parti di un discorso più ampio, è un discorso che identifica le possibilità di azione, è un discorso che distribuisce differenti possibilità di vita, che sono differenziali in base ai documenti posseduti, che i documenti non hanno lo stesso valore, alcuni non valgono nemmeno per la sopravvivenza, alcuni vengono persi, alcuni vengono persi perché alcuni vengono sequestrati, quando vengono persi cadono su un piano di assenza, di assenza che espelle dall’umano, che l’espulsione dall’umano produce delle non persone, le cosifica, le rende delle cose che sono degli oggetti, che a volte vengono chiamati pezzi, che a volte vengono chiamati carico, che a volte vengono chiamati carico residuale, che quando sono delle cose possono essere perse, ed essere perse vuol dire che possono essere uccise impunemente, che possono essere prodotte per essere uccise e dimenticate, che essendo perse cadono sul piano di assenza, il piano di assenza è una relazione, una relazione che espelle qualcuno dall’umano, e una relazione che espelle qualcuno dall’umano è un discorso, c’è questo discorso, questo discorso è rappresentato dai documenti

martedì 20 agosto 2024

tautologia n° 30 (per Abdeljalil Bendaoud e Cicel Turiceanu)

 ha perso conoscenza, è sdraiata, si è accasciata sul tavolo, ha perso l’equilibrio ed è caduta, è caduta perché ha perso conoscenza, è supina, è caduta bocconi, è caduta dalla panchina, ha sbattuto la faccia, per il freddo, era stata picchiata, ha sbattuto varie parti del corpo, perché è caduta incosciente, è caduta in uno stato di incoscienza, è in stato di incoscienza perché ha perso conoscenza, lo stato di incoscienza implica perciò una perdita di conoscenza, la perdita di conoscenza passa dalla perdita delle parole, ha perso perciò delle parole, oltre alla casa, delle parole sono state perse, da sole non significano nulla, sono sempre inserite in un concatenamento, un concatenamento che forma un discorso, che ha delle parti, che sono le parole, che le parole da sole non significano nulla, devono essere concatenate, sono sempre all’interno di un discorso, non si esce mai dal discorso, anche quando si perde conoscenza, perché si sono perse delle parole, si è presi in un discorso, un discorso l’ha presa, mentre ha perso conoscenza, non ha preso la parola, la parola è qualcosa che si può prendere, non tutti possono prendere la parola, perché la parola è qualcosa che sta in un discorso, è qualcosa che sta tra le persone, non è mai del tutto individuale, sta tra le persone, è asimmetrico, stabilisce chi può prendere la parola, c’è sempre questo discorso che sta tra le persone, che stabilisce, che etichetta, che mette delle etichette che sono le parole, che stabiliscono chi può prendere la parola, non l’ha presa, perché l’ha persa, ha perso conoscenza, è una persona, è sdraiata, è coperta da un telo, è avvolta in un sacco, i poliziotti attorno parlano tra loro, parlano al telefono, allontanano i curiosi