domenica 12 agosto 2007

archaeopteryx claw ist nicht mehr dabei

altre sere si sono susseguite entrare uscire dai locali che tanto dentro è come fuori, solo diverso. qualche concerto qualche serata a ballare reggae a gratis. bologna è accogliente ma non dice più niente non parlano più i muri le strade i portici a volte per trovare un cazzo di pusher che ti venda anche solo del ciocco dovevi fare i chilometri tra via zamboni via petroni piazza aldrovandi tornare indietro scantonare al teatro comunale farti un paio di short al college bar che di due ne paghi uno poi c’era una cameriera carina non molto appariscente ma carina e una maglietta con un’astronave stilizzata bianco in campo verde aspettare di scorgere qualche maruega o proseguire verso la montagnola o la stazione ma anche no che non ci sono altro che tossici e sbirri. o accontentarsi di qualche sporadico nelle sere di magra punkabbestia arrogante e insistente. niente di più.
anche se ora ho la testa che pulsa che sembra quasi una pre-supernova che mi servirebbe un trapano e bucarmi le tempie far uscire i fluidi cattivi che corrodono il cervello eccetera avversione per l’acqua sulla pelle ma questo passerà come al solito.


così scrivevo ed era il giorno dopo l’esibizione della TUCO CLUB BAND.


e ora che la testa non scoppia più che acquieto lo stomaco con del succo all’ananas skipper zuegg puro succo 100% non zuccherato che scadrà il 24/06/2005 da 1,19 € ora che la down si nasconde un attimo e scivola verso l’intestino. ora.


la poiana che abbiamo visto ci ha portato fortuna per un giorno per la notte. alta nel cielo con la sua corte di rondini tordi al seguito sparita oltre le colline non un battito d’ali non. ma da bambino intorno a sansorcio non ne ho mai viste o per lo meno non le ricordo andando verso il lago sì invece prendere la superstrada fino ad affi fiancheggiare la montagna segreta degli americani che immaginavo come una sezione della linea maginot raffigurata in un qualche libro i cunicoli montacarichi cannoni contraerea la sala delle decisioni irrevocabili, rampe di lancio per missili si squarcia la montagna poi più niente. si passa qualche paesino di cui non ricordo il nome e si scende di tornanti verso torri che ti si tappano le orecchie. una volta ho anche visto il castello ma non ricordo. poi era il muro che cadeva piazza tien an men l’afghanistan, l’iraq prima e dopo la jugoslavia le torri. mani pulite genova. la televisione scandisce le giornate pubblicità di assorbenti mulino bianco sassi dai cavalcavia kinder délice puttane sotterrate nel giardino di casa fiat palio quanto vano vagare alla ricerca di un carnaccio su telenuovo (so beauty remains in the impossibility of the body) la rete le pubblicità progresso. legge biagi: la flessibilità fatta assorbente.


noi cosa si dovrebbe fare quindi? comunque non sopporto che non si conoscano i CCCP.


e a volte che sono bello spolpello suonano pochi rintocchi di campana entro in casa facendo attenzione essere il più silenzioso possibile mi siedo sul cesso e piscio fino ad espellere tutti i liquidi gli organi miei interni gli umori resto vuoto da mancanza di sostanza apparati ritrovano la loro composizione organi la loro locazione ma svuotati e collasso a letto. questo sarebbe quanto se fosse semplice. ma c’è sempre da svegliarsi domani aprire gli occhi raggi di sole che si raffredda.

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