domenica 12 agosto 2007

che non ho scelto io ma è dell'epoca in cui vivo

a volte esce, il sole tra le macchie di pioggia in tutto simile alla luce bianca intermittente che accende i volti come occhio di bue casualmente puntato in faccia. fosse possibile sarebbe chi si attende, invece non si scorge.
ragnatele appese all’orizzonte il ritardo nella presenza di cielo sibila nello squarcio del tetto sagoma di volatile, nera nel cupo blu elettrico. il susseguirsi dei momenti alimentava passo passo la vaghezza puntuale del tempo ricordi futuri neon rumori per strada cartelli stradali semafori insegne di locali saracinesche chiuse negozi. che sia come sia quanto è fuori è inutile come quanto dentro del resto. teste tagliate selciano la strada ghirlande di fiori alle finestre pareti si alzano taglienti e razionali grigio cementi rosso TOJO rivede MARLENE sporadicamente e ormai non ha di che raccontarle qua e là riaffiora la tensione del cuore ma non è che il cambiare del tempo il cielo che si copre. l’ex-officina si stende quel poco a demarcare una L soffitto basso luci magenta blu bianche metallo riflette cemento assorbe tutto ruota in senso antiorario 30° ritorna in equilibrio colori poi si sa ponti ferroviari lampioni orange elettrico. me ne vado. me ne vado ora. i corpi si avvicendano uguali il sapore della serata se n’è andato con il sonno.
gru nel pezzo di cielo il sole sgargiante di una primavera del nuovo millennio ricopre la giornata, inutile. ancora. una carie in stato avanzato gli scavava il primo molare mandibolare, a destra oltre smalto e dentina si avviava a. gli impulsi che gli arrivavano dall’innervazione del dente ormai scoperta li ricercava con rapidi movimenti di lingua. solo avvicendamenti di luce di buio.
e così passano i giorni. TOJO si conta le costole le dita i denti rilascia endorfine adrenalina NEUBAUTEN l’inurbamento taglia la vista e ho preso ancora decisioni sbagliate tra le strade rosse avvolte la città vuota frammentazioni dello sguardo blu cupo e nero il bianco le articolazioni delle braccia si piegano. il fegato il plesso solare
le luci gocciolano dalle travi
le ferite lacero-contuse delle pareti nella nausea elettrica
è questo ciò che esiste, ciò che non esiste
poi sarà che gli spostamenti riprendono il loro corso la non-corporeità dei corpi la non-organicità degli organi


i tagli alle tasse i tagli alle teste. e credo che si incontri sempre gente diversa che magari conosci qualcuno da tempo ti dici ma in realtà ogni istante che lo vedi è il primo.
ogni gesto che faccio lo faccio per la prima volta. l’unica.
cosa movimento azione (sempre che ci sia)
finitezza di homo sapiens


dalla mia merda che contiene farina di frumento cioccolato fondente 20% agenti lievitanti: E450 E500 qualcuno ha scoperto che mangio snack cookies merba, 1€ e 55.
li intingo nel latte quando c’è il latte, coop se vado alla coop intero ma se c’è ACHILLE lo prende lui quello buono perché a queste cose ci tiene. io prendo quello che costa meno. li intingo la sera tardi con la chimica che mi allarga il sorriso e lo stomaco. per esteso contengono: farina di frumento zucchero cioccolato fondente 20% (zucchero pasta di cacao burro di cacao emulsionante: lecitina aroma) grasso vegetale cioccolato al latte 10% (zucchero polvere di latte pasta di cacao burro di cacao emulsionante, lecitina aroma) farina d’avena burro uova lactose sale agenti lievitanti: E450 E500 aroma. poi mi arrovello nell’ordine su alcune questioni: 1. sarà lo stesso burro di cacao che si mette sulle labbra? 2. da dove viene tipo la farina di frumento e 3. di che frumento si tratta? 4. le piante grasse producono più grasso vegetale di altri vegetali? 5. il cambio di punteggiatura dopo emulsionante sarà significativo e 6. potrebbe avere ripercussioni sulla mia salute? 7. chi sarà il misterioso aroma? 8. eccetera.
così esaminando gli stronzi che si avvicendano nel mio cesso


sushi degustato sull’unico pesce che sopporto, la passera


la fantascienza sono i telegiornali.
EVELINE passa ha nell’occhio solo spalancato le macerie delle case nella notte panzer di roccia ocra spigolose costruzioni futuriste nel deserto. l’effetto resta → si manifesta nella qualità dell’immagine. il calibro dei cannoni cigoli omocromi alla sabbia.


ok ok mai tirare in ballo la madre di nessuno né la sua famiglia. potrebbe aversene. esattamente come uno scimpanzé. né denigrare il lavoro apertamente.
rispondere sì sissignore
oppure no
oppure non so.


benvenuto nel precariato dice la voce al telefono.poi lascio bologna facendo terra bruciata dietro torno alla casa genitale e non è cambiato niente. solo che il nonno materno è morto. questioni d’eredità. lascio curricula in giro.

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